Le autorità israeliane “hanno intenzionalmente privato i civili palestinesi di Gaza di un adeguato accesso all’acqua dall’ottobre 2023, con grande probabilità causando migliaia di morti e commettendo così il crimine contro l’umanità di sterminio e atti di genocidio”: lo afferma Osservatorio per i diritti umani in un rapporto. “Quando si tratta di accertare qualcosa come un genocidio, lo standard legale è incredibilmente alto, e quindi non siamo d’accordo con questa conclusione”, ha detto il vice-portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel in un briefing. “Ciò non toglie che a Gaza sia in corso una terribile crisi umanitaria”. Cisgiordania, coloni attaccano una moschea e appiccano rogo. Raid dell’Idf su due scuole-rifugio a Gaza: 15 morti.
Houti rivendica l’attacco a Tel Aviv
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio di un “missile balistico ipersonico” denominato “Palestina 2”, che ha colpito “l’area occupata di Giaffa” appena a sud di Tel Aviv. “Il missile ha colpito il suo obiettivo con precisione, e le difese ei sistemi di intercettazione non sono riusciti ad intercettarlo”, ha affermato il portavoce degli Houthi Yahya Saree in un discorso televisivo, aggiungendo che l’attacco è stato una risposta ai “massacri” contro i nostri fratelli a Gaza”, nonché all’aggressione israeliana contro il nostro Paese.
Missile Yemen su Israele, 20 feriti tra cui bimbi
E’ salito il 20 il numero delle persone rimaste lievemente ferite in seguito alla caduta su Giaffa, a Tel Aviv, da un missile balistico lanciato dagli Houthi sul centro di Israele. Lo riferisce Haaretz, citando fonti del Wolfson Medical Center, secondo cui tra questi ci sono anche bambini. Saranno tutti dimessi nelle prossime ore.
Houthi, attacco dimostra cuore nemico non più al sicuro
“Il fallimento di tutti i sistemi di difesa israeliani significa che il cuore del nemico sionista non è più sicuro”. Così ha commentato su X Hezam al-Asad, esponente dell’ufficio politico dei ribelli yemeniti Houthi, dopo il lancio di un missile dallo Yemen che è caduto nella zona di Giaffa a Tel Aviv.
“Non c’è più alcuna utilità per i sistemi di intercettazione che costano miliardi di dollari”, ha aggiunto operazioni, assicurando che “le militari yemenite si stanno intensificando nel profondo del nemico sionista”. “Le nostre operazioni militari sono legali – ha aggiunto Asad – e hanno lo scopo di fermare l’aggressione contro i nostri bambini a Gaza”.
Siria: nuova leadership, vogliamo contribuire alla “pace regionale”
La Siria vuole contribuire alla “pace regionale”. Lo hanno affermato le nuove autorità di Damasco, dopo un incontro tra il leader Ahmed al-Jolani e una delegazione diplomatica statunitense. “La parte siriana ha indicato che il popolo siriano è equidistante da tutti i Paesi e le parti della regione e che la Siria rifiuta qualsiasi polarizzazione”, si legge nella dichiarazione. Le nuove autorità vogliono “affermare il ruolo della Siria nel promuovere la pace regionale e costruire partnership strategiche privilegiate con i Paesi della regione”, continua la dichiarazione.
Media, incendio nella zona di Tel Aviv per missile dallo Yemen
Un incendio è scoppiato in Baal Shum Tov Street a Ramat Gan, periferia est di Tel Aviv, apparentemente in seguito al lancio di un missile dallo Yemen.
Lo ha riferito Yedioth Ahronoth, citando i soccorritori. Secondo il sito di notizie, ci sono almeno 14 feriti lievi
Onu, accertare responsabilità morte 45 mila palestinesi
“Siamo consapevoli che più di 45 mila palestinesi sono stati uccisi o sono morti a Gaza. Siamo consapevoli che più di duecento dei nostri colleghi sono stati uccisi a Gaza così come siamo anche consapevoli che ci sarà bisogno che si accertino le responsabilità per tutto quello che è successo a Gaza”. Lo ha detto il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric, rispondendo alla domanda di un giornalista che citava un articolo del quotidiano progressista israeliano Haaretz, secondo cui dei duecento corpi trovati di recente solo i dieci per cento erano terroristi o combattenti.
Onu, solo il 33% dei centri di salute pienamente attivi
In Siria solo il 33 per cento dei centri di salute pubblicato è pienamente funzionale. Il resto non lo è o risulta parzialmente operativo. Lo ha detto il portavoce dell’Onu commentando la situazione nel Paese dopo la transizione di potere passata dal presidente Bashar al-Assad ai ribelli. “Prima dei recenti sviluppi – ha aggiunto – la Siria rappresenta una delle più gravi crisi al mondo con 17 milioni di persone, più del 70 per cento della popolazione, bisognosa di aiuto”. Dal 27 novembre sono più di un milione gli sfollati. Il prezzo del pane è cresciuto del 900 per cento.
Yemen: Guterres condanna a lancio di missili su Israele
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha espresso “grave preoccupazione per il lancio di missili balistici dagli Houthi, nello Yemen, verso Israele e che ha colpito e danneggiato gravemente una scuola nel centro di Israele”. Guterres ha chiesto a “tutte le parti di rispettare gli obblighi previsti dalla legge umanitaria internazionale e di rispettare e proteggere i civili e le infrastrutture civili”. Il segretario generale resta “profondamente preoccupato riguardo al rischio di un ulteriore aggravarsi nella regione”.