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Gli Indiani d’America a Los Angeles 2028 da indipendenti nel…

Gli Indiani d’America a Los Angeles 2028 da indipendenti nel…



Gli Indiani d’America a Los Angeles 2028 da indipendenti nel…

Le competizioni sportive internazionali sono solitamente caratterizzate dalla presenza di atleti in rappresentanza di Stati riconosciuti a tutti gli effetti. Alle Olimpiadi e in alcuni eventi siamo stati abituati ad alcune eccezioni, con sportivi iscritti sotto la bandiera a cinque cerchi del Comitato Olimpico Internazionale per questioni extrasportive (come successo a russi e bielorussi, ad esempio). Non mancano però alcune eccezioni: ai Mondiali di cricket, che per numeri è uno degli sport più praticati del pianeta, hanno partecipato (e vinto, nel 1975 e nel 1979) le Indie Occidentali, una squadra multinazionale che rappresenta 13 Paesi.

Ai Mondiali maschili di lacrosse disputati nel 2023 fece notizia la storia degli Haudenosaunee, che conquistarono la medaglia di bronzo replicando il risultato ottenuto nel 2018. Nei fatti sono i nativi americani, quelli che in italiano conosciamo come irochesi, una popolazione originariamente stanziata tra gli attuali Stati Uniti d’America e il Canada, nella regione dei Grandi Laghi. Il Popolo della Lunga Casa (questo vuol dire letteralmente Haudenosaunee, che si pronuncia Hodinoshoni). La Lega irochese delle Cinque Nazioni (poi diventate Sei) era la confederazione delle tribù Cayuga, Mohawk, Oneida, Onondaga e Seneca a cui si aggiunsero successivamente i Tuscarora.

Brevissima e per forza di cose non esaustiva spiegazione storica per comprendere meglio a chi fa riferimento la squadra maschile di lacrosse degli Haudenosaunee, che fino al 2022 si chiamavano Iroquois a livello internazionale. I nativi d’America vorrebbero giocare alle Olimpiadi di Los Angeles 2028, dove questo sport sarà presente nel format del sixes (non il field di cui sono in corso gli Europei con l’Italia grande protagonista). A parlarne è stato diffusamente il Daily Orange, il sempre apprezzato giornale della Syracuse University (New York) dove diverse penne di prim’ordine del giornalismo statunitense hanno mosso i primi passi.

Nel pezzo a firma di Cooper Andrews, pubblicato lo scorso 17 gennaio, viene ricordato che i Governi di USA e Canada hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui hanno chiesto al CIO di consentire agli Haudenosaunee di competere nel lacrosse nella prossima edizione della rassegna a cinque cerchi, anche perché a queste tribù si attribuisce proprio l’invenzione di questo sport ormai un millennio fa. Va precisato che quello fu uno degli ultimi atti dell’amministrazione Biden, pubblicamente ringraziato dagli irochesi al pari di Justin Trudeau (primo ministro canadese). Poche settimane dopo si è insediato Donald Trump.

Nell’articolo del Daily Orange si evidenzia che il principale ostacolo per la loro ammissione alle Olimpiadi sia il fatto che non siano una Nazione ma, come si legge nel comunicato governativo, si è richiesta un’eccezione speciale per il loro profondo legame con il lacrosse: “Permettere agli Haudenosaunee di competere nel lacrosse – lo sport che hanno inventato – porterebbe avanti i valori più alti dei Giochi Olimpici e invierebbe un messaggio forte sul rispetto e la valorizzazione del patrimonio culturale indigeno”.

Cosa risponderà il CIO? L’avere alle spalle una Nazione riconosciuta è sempre stato un caposaldo regolamentare. Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord non possono gareggiare indipendentemente ma soltanto come Regno Unito, giusto per fare un esempio anche se non equiparabile alla situazione dei nativi americani. Si potrebbe creare anche un importante precedente ed è probabilmente quello che si vuole evitare a tutti i costi. Staremo a vedere quali saranno gli sviluppi.



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