Gabriele Targhetta ha fatto prontamente saltare il banco alla sua prima partecipazione agli Europei, meritandosi immediatamente l’appellativo di nuovo nome della ginnastica artistica italiana. Gli addetti ai lavori hanno imparato a conoscerlo negli ultimi mesi, durante i quali ha avuto modo di prendere parte a un paio di tappe di Coppa del Mondo culminate con il secondo posto a Il Cairo, ma il palcoscenico continentale riveste maggiore importanza tecnica e un più elevato blasone mediatico.
La prestazione fornita al cavallo con maniglie è stata sbalorditiva per questo ragazzo che ha appena compiuto 19 anni: nato il 17 marzo 2006 a Monza, l’allievo di Gianmatteo Centazzo ha eseguito un esercizio di lusso ed è stato premiato con il punteggio di 14.533 (5.9 come nota di partenza a 8.633 di esecuzione), chiudendo in seconda posizione ad appena 33 millesimi di distacco dall’armeno Hamlet Manukyan, che lo ha superato proprio all’ultima curva. Qualificarsi alla finale di specialità continentale al debutto è sintomo di un talento cristallino, oltre che di un potenziale ancora tutto da esprimere.
Il ginnasta della Spes Mestre è il vice campione italiano sul suo attrezzo di riferimento, titolo conquistato lo scorso anno, quando fu secondo anche in una tappa della World Challenge Cup andata in scena a Szombathely (Ungheria). Un giovane meritevole che si è subito fatto largo tra i grandi, sia a livello individuale che con la sua società (ha festeggiato lo scudetto nel 2023), e che ora è legittimato a sognare in grande: venerdì pomeriggio si andrà a caccia del grande acuto nell’atto conclusivo, mettersi al collo una medaglia è davvero un obiettivo concreto.
Gabriele Targhetta ha impressionato non solo per la caratura tecnica, ma anche per la personalità. Prima dell’evento aveva dichiarato ai canali federali: “Io sono un perfezionista e tendo a lavorare tanto, altrimenti non riesco ad essere contento. Perché il cavallo? Mi viene facile, non faccio fatica ed è divertente“. Dopo la gara di ieri ha affermato che può ancora migliorare il suo esercizio, dunque siamo legittimati a sognare.
Ricordiamo che il brianzolo, il quale è già presente nei Codici dei Punteggi con un elemento da lui inventato, sta gareggiando a Lipsia come individualista: non faceva parte del quintetto che si è messo al collo la medaglia di bronzo nella gara a squadre e si è esibito soltanto al cavallo, ma il futuro si prospetta decisamente roseo per un ginnasta emergente in possesso di doti davvero rimarchevoli.