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«In questi mesi abbiamo lavorato 4/5 giorni a settimanaalternando scenario e campo», prosegue il dottor Mazzoldi, «e Mario ha sempre spinto al 100%. Il programma in palestra, prevedeva circa un’ora di allenamento, con carichi medio-alti per costruire una buona base. Gli esercizi erano svolti sempre con poche ripetizioni, solitamente cinque, per quattro o cinque serie. Questo per fare in modo che Mario potesse sprigionare il massimo della forza in poco tempo. Per il suo sport, infatti, è fondamentale la forza esplosiva».
Mai provato l’hip Thrust?
«Fondamentali sono stati gli esercizi di mobilità, quelli di pliometria e quelli monopodalici, ma anche i salti e gli stacchi da terra», spiega Mozzaldi. «Molto importante anche lo squat, che Mario però faceva senza affondare troppo, non sarebbe stato buono per la sua struttura fisica. I pesi? Con lo squat ha superato i 150 chilogrammi». Tra gli esercizi propedeutici c’è l’hip Thrust: «L’hip Thrust è il segreto per aumentare l’accelerazione nei primi metri di corsa», ci spiega ancora Mozzaldi. «In questi casi si parla di forza orizzontaledavvero importante per chi gioca a calcio».
L’spinta dell’anca, che tradotto significa spinta d’anca, è un esercizio multiarticolare finalizzato allo sviluppo di forza ed ipertrofia dei glutei, anche se si apprezza anche un lavoro a carico degli ischiocrurali. Solitamente effettuato con un bilanciere, i carichi moderati possono essere svolti anche con un manubrio. L’hip Thrust viene eseguito più spesso due gambe ma, soprattutto chi ha dolori alla schiena, può scegliere la versione una gamba sola. Il movimento dell’hip-thrust coinvolge due articolazioni: quella dell’anca e quella del ginocchio.